LA PRIMAVERA VINCE
(Astianatte e l’Indovino)
“E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finche’il sole
risplendera’ su le sciagure umane.”
(Ugo Foscolo, Dei sepolcri)
E Astianatte cantava
mentre il Padre cadeva
trafitto dal bronzo crudele
dell’invincibile Achille.
Il suo canto fendeva improvviso
come un inno di gloria
il silenzio smarrito
che aleggiava funereo
sulle mura di Ilio assediata.
Perche’, bambino innocente
non piangi anche tu la fine
dell’ eroico padre che impavido
sfido’ l’imbattibile Achille?
E Astianatte cantava
mentre il padre cadeva.
La madre levava
il suo pianto infinito
verso il cielo solcato
da nubi di piombo
quando Achille spietato
infieriva sul corpo di Ettore,
e con lei altre vedove madri
singhiozzavano inermi
dinanzi ai presagi
di imminenti sventure.
Perche’, bambino ostinato, persisti
in questa tua innocente follia?
Non senti i lamenti
delle Troiane affrante?
Non ascolti l’immenso dolore
che annienta tua madre piangente?
Non vedi l’esangue pallore
sul volto dei vecchi padri
che la guerra ha privato dei figli?
Anche le limpide acque
del fiume Scamandro
riflettono voli sinistri di corvi.
E Astianatte cantava
mentre il padre cadeva.
Ma ecco, improvvisi,
altri canti si univano al suo,
altri bimbi cantavano i padri
caduti in battaglia
per difendere Ilio
assediata dagli Achei invasori.
E quel coro di tenere voci,
lentamente si librava, deciso,
sull’orrido intreccio dei pianti e delle armi.
Adesso svelami, bambino tenace,
il segreto messaggio racchiuso
in quei canti infantili
che riempiono il cielo
come stormi di bianche colombe
che intrepide sfidano i corvi.
Essi turbano tutti i logici calcoli
della mia mente indovina
che prevede la fine di Ilio,
sotto i colpi degli Achei vincitori.
Tuttavia quelle voci di figli innocenti
mi trafiggono il cuore,
obbligandomi a un nuovo sentire
che sovverte ogni logica ferrea.
E Astianatte cantava
mentre il padre cadeva.
Ma ora si univano a lui
tutti i bimbi che la guerra assassina
strappava dall’abbraccio paterno.
E quel canto pioveva,
crescendo maestoso,
dalle alte mura di Ilio,
sui campi bagnati
dal sangue dei padri,
sui corpi violati dai bronzi brutali
degli Achei sanguinari,
che, pur vincitori,
ora brandivano invano
le armi feroci,
capaci di uccidere i corpi,
ma non la grandezza delle anime.
Adesso comprendo il mio turbamento
dinanzi al tuo inno,
bambino eroico, stirpe di eroi.
Nel tuo inestinguibile canto
e’ racchiuso, vibrante,
tutto l’ orgoglio del tuo cuore innocente
dinanzi al coraggio del padre
che scelse l’Inverno dei Morti
per proteggere te, la sua Primavera.
Egli, morendo ha vinto la Morte,
vincendo anche Achille,
sterile eroe, assetato
soltanto di sangue.
E chi fosse il piu’ valoroso
sul campo dello sterminio
tu l’hai visto col tuo vergine occhio
mentre con te altri occhi di bimbi
vedevano splendervi il valore dei padri.
Presto, Ilio gloriosa, dalle mura superbe,
con tutti i suoi intrepidi eroi
e le floride e fertili madri,
sara’ solo un ricordo di aridi sassi
e tu stesso, con altri bambini,
soccomberete all’ira funesta
degli Achei spietati invasori.
Ma quel canto filiale in onore dei Padri
volera’ in alto, sulla nebbia dei secoli,
rimanendo immortale
come una Primavera eterna.
E verra’ nuovamente intonato
in tutte le lingue del mondo
ogni volta che nemici feroci
porranno in assedio altre Ilio,
mentre altri eroici padri,
sposi di donne feconde,
daranno la vita,
sfidando la gelida Morte,
per difendere i figli
dinanzi a ogni cieca violenza.
E Astianatte cantava,
mentre il padre cadeva…
Nel libro del Tempo si narra
che altri bambini cantarono,
e cantano ancora,
l’onore dei padri caduti in battaglia,
a difesa dei figli.
E sempre quel canto si rinnovera’,
a monito eterno,
nella carezza del vento gentile
di ogni futura Primavera in fiore.
Basta fermarsi e ascoltare col cuore,
come viandanti bramosi di Vita.
Luigi Adamo
Firenze
