“Il Tempo è un fanciullo che gioca
muovendo le tessere di una scacchiera.
Di un bimbo è il regno”

(Eraclito, VI-V secolo a.C.)

 

Tu subisci, Anima mia,
la stanca quotidianità del Tempo,
e vivi la prigionia soffocante
del Passato irreversibile
racchiusa nell’artiglio crudele
del Presente insidioso
celato dietro il gelido enigma
delle maschere anonime,
mentre il Futuro
è un predatore in agguato
fra brividi d’ombra impenetrabile.

Ma quando il velo della notte
copre lentamente il frastuono del giorno
e mette a tacere
la prepotente insolenza
delle forme banali,
ecco che nella penombra dell’attesa
inizia il Sogno del Possibile
che spezza le catene del Necessario
e ogni cosa ritorna
nella Nebulosa ruotante
del Tutto e del Nulla,
mentre il Tempo diviene un fanciullo
che danza felice
in spazi interminabili
gettando a caso coriandoli di secoli
e rovesciando per gioco
implacabili clessidre.
Gli orologi si liquefanno
in un torrente
di acque purificatrici
che lavano le ferite
dolorose dell’Ineluttabile
e nella giostra delle ombre
girano nuovi pensieri,
inusitate sensazioni,
visioni di mondi paralleli
che sovvertono i sillogismi
della fredda Ragione
mentre il libro della Storia si scompagina
e si riempie di nuovi caratteri.

Leggo di Caino che invita Abele
a cogliere fiori di campo
per farne ghirlande
da offrire alla Madre.
Leggo di Ettore a Achille
che divengono inseparabili amici
deponendo le armi crudeli.
Scopro che a Waterloo
nessuno fu vincente o perdente
e Napoleone stabilì alleanze di pace
con le altre Nazioni.
Hitler si svela come un umile sarto
che cuciva grembiuli per bambini,
mentre gli Ebrei vivevano felici
e mai furono odiati
perché il Sacro Vangelo
sostituiva per sempre
i pregiudizi razziali
e i codici penali e civili.

Il Mondo si scompone
in nuove sequenze di fatti
e di eventi possibili,
tutto diviene un Convivio
di sognante vertigine,
dove il Tempo non è più coniugabile
e nello Spazio non più misurabile
le rette finalmente si sposano
in un nuovo tripudio
di geometrie sconosciute.

Fessure d’Infinito
che quando il grido del nuovo Giorno
respinge la penombra della Notte,
sgretolano il sigillo fatale
della opprimente quotidianità
e fertilizzano la Realtà col Sogno
rendendola un puro Possibile,
dove il grande scenario della Storia
misero e splendido a un tempo,
è solo un cosmico Concerto
di flebili sospiri che si perdono
nell’Abisso dell’Inconoscibile.

 

Luigi Adamo
Firenze

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e troviamo tutto ciò che sta aspettando.


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