Giostre improvvise di storni,
stasera, nel cielo dipinto.
Li osservo volare,
monelli giocosi,
coriandoli d’Infinito,
fra torri di nubi maestose
incendiate dall’ultimo sole.
Con lampi improvvisi
di ali fanciulle
disegnano storie,
forse d’amore,
che il vento crudele
prova a scomporre
in mulinelli di lettere d’aria,
mentre la schiera ribelle,
spensierata e insolente,
accetta la sfida
e sempre risponde
con nuovi arabeschi
da mille e una notte,
finche’ tutto diviene
una danza piumata
sulla pista rovente del cielo,
un lasciarsi e un riprendersi
senza mai distaccarsi.

Anche il Tempo si arresta
in un attimo azzurro,
partecipa al ballo
e si sfrangia in corolle
di antichi ricordi,
di fiori donati,
di baci negati
e poi appassionati,
di tanghi argentini,
di corpi avvinghiati
in sogni proibiti
di languide notti
nel miele di luna…

Bagliori lontani
di vita vissuta
che presto svaniscono
con l’ultimo viola,
lasciando soltanto
un brusio di sussurri
che suonano lievi,
che suonan lontani
o forse vicini
come un canto d’amore.

(Firenze,13.04.2020)

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...andiamo lì dove nulla aspetta
e troviamo tutto ciò che sta aspettando.


Pablo Neruda, Ricorderai.



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