Piccolo vascello d’argento,
sogno di viaggi improbabili
con le tue vele bramose
che nessun vento accarezza,
vai senza andare
oppure torni senza partire
solcando mari di cartapesta
fra onde immobili
come sorrisi spenti,
inganno d’un Ulisse
che mai lascio’ la sua Itaca,
sorsata d’Infinito senza sete,
brace illusoria di desideri sfiniti,
il tuo mondo e’ una bottiglia,
ampolla di cristallo gonfia di niente,
dove tutto e’ sempre ora,
al confine d’ombra
disegnato dalla lampada
sulla scrivania dei miei
notturni pensieri vagabondi.
(Firenze, 24.02.2020)