Tutto questo fu molto tempo fa, ricordo,
e lo farei di nuovo, ma considerate questo:
viaggiammo faticosamente per tutta quella strada
per una Nascita o per una Morte ? …
Th. S. Eliot, Il viaggio dei Magi, da Ariel Poems
Prima di scrivere queste pagine, ho pensato a lungo al tipo di “traccia” da seguire per “presentare” me stesso, rimanendo in armonia con questo sito un po’ particolare, che ho denominato “Il posto delle fragole”.
Non trattandosi né di un sito strettamente “scientifico” (senza per questo essere “dilettantistico”), né di uno “spazio” sottilmente pubblicitario, mirante a procacciare “popolarità”, per prima cosa mi è apparsa ben chiara la necessità di dovermi tenere assolutamente distante dalla costruzione di una galleria di “quadri di una esposizione”, dove esibire i miei titoli, le mie specializzazioni, le mie pubblicazioni, le mie esperienze professionali, e via dicendo.
Ma questa, devo dire sinceramente, non è una rinuncia, poiché non sono mai stato, né – a questo punto della mia vita – mai lo sarò, un “accademico”, nel senso “scostante” e “pesante” della parola.
Sono, invece, una persona, che, dopo avere trascorso, da Professore di Filosofia e di Psicologia, un’intera esistenza a contatto con i giovani, per insegnar loro a riflettere sulla Vita e ad amarla; e dopo avere parallelamente condiviso, da Psicologo, dolorosi percorsi di sofferenza a contatto con altri “interlocutori”, per aiutarli a cercare e a ritrovare il senso della Vita, ha infine scoperto, a sua volta, proprio nel cuore di questo palpitante intreccio di voci e di scambi di risonanze il suo più autentico “Posto delle fragole”, come un grande, commovente e trascinante “concerto dell’anima”, che ormai non può più essere tenuto nascosto.
“Il posto delle fragole”, come sappiamo dalle pagine introduttive, è un “luogo”, che, non appena intravisto, “spinge” irresistibilmente ad un viaggio di andata talvolta lungo, scosceso e tormentato, al termine del quale, tuttavia, può profilarsi un entusiasmante viaggio di ritorno, in cui si svelano nuovi spazi, un nuovo orizzonte, un nuovo panorama della propria vita.
In questa ottica rinnovata, tutto ciò che fu originariamente vissuto in modo frammentario, confuso e, spesso, “pietrificato”, si anima e si riorganizza sorprendentemente in una nuova, vibrante prospettiva d’insieme, assumendo un significato, una direzione, un fine talvolta mai sperimentati in precedenza.
Proprio allora, non prima, ci rendiamo conto di essere usciti dal mondo dell’“indifferenziato”, del puro “possibile”, oppure dall’anonimato in cui la sofferenza ci confinava inesorabilmente, e, volgendoci indietro, scopriamo, talvolta con meraviglia, di aver preso forma , di essere divenuti visibili e di essere portatori di storia, della nostra storia personale, unica ed irripetibile, fra le cui pagine cominciamo a percepire l’esistenza di una trama, di un filo narrativo , che ci fa sentire gradatamente protagonisti del “romanzo” di noi stessi, nel quale, a questo punto, più nulla di ciò che è accaduto è, o è stato, oppure sarà casuale.
Ebbene, dopo avere per anni aiutato tanti giovani e tanti miei interlocutori a costruire, o a ri-costruire il romanzo della propria vita, in un fervido, appassionante e coinvolgente dialogo, dove, camminando insieme, prendeva simultaneamente forma anche dentro di me, come in un magico contrappunto musicale, il mio personale romanzo, oggi ho deciso con commozione, ma anche molto gioiosamente, di volgermi indietro, per narrare a mia volta me stesso , rintracciando nella profondità del mio cuore le presenze, le immagini e le emozioni fondamentali, che sento avermi fatto da guida nella Vita, quasi come stelle comete, perché io viaggiassi senza mai scoraggiarmi, per divenire infine ciò che sono e prepararmi a ciò che ancora potrò essere: ed è questa, infine, la “traccia” che ho scelto di seguire per “presentare” me stesso.
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Ho letto quanto sopra , in particolare la presentazione del Professore Luigi Adamo dellaSua opera.
Le mie parole per testimoniare, a distanza di quasi 50 anni , il mio incontro con quest’ uomo ed insegnante colto, generoso , umano.
Era l’ anno 1976 e frequentavo il 1° anno dell’ ISEF di Firenze.
Ebbi la fortuna di avere come insegnate di Psicologia il Prof. Adamo ( ogni tanto mi riguardo nel mio libretto di studi la Sua firma a lato dell’ esame sostenuto) . Di tanti docentoi notai subito la Sua umanita’ e capacita’ di approcciare i giovani studenti con intelligenza , serenita’ , umanita.
Dalle Sue lezioni ho avuto una forte spinta di ” autostima”, che mi accompagno’ in seguito, e di cio’ non posso che testimoniare la gratitudine grande.
Non ho avuto piu’ il piacere di reincontralo.
Oggi, in vecchiaia ( sono ormai 68enne) l’ ho casualmente rivisto , nella foto, e riconosciuto nelle parole.
Caro Professore con immensa stima Le auguro ogni bene.
Avv. Alessandro Del Monte ( gia’ studente ISEF)